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"Per questa appassionata suite Annarosa Del Corona ha trovato il titolo giusto e illuminante. Questo millennio muore può essere letto come un lemma d'una semplice ovvietà e può essere invece, scandito sillaba per sillaba nella nostra coscienza e nelle nostre fibre vitali, il tic-tac allarmato di un orologio universale che drammatizza il tempo del mondo e il tempo dell'uomo nel loro procedere. E infatti, a me sembra, il movimento arioso ed estroso che è costante nei versi di Annarosa prende senso questa volta proprio dalla percezione profonda del transito e del congedo; ma anche, direi, dell'attesa e della speranza. Prevalgono, sì, nelle immagini e nelle evocazioni strazianti rimorsi di uno splendore sacrificato e violato, ma l'incognita del divenire è pur sempre aperta. Libero e tuttavia compatto nel tono e nella visione, il poemetto vorrebbe essere testamentario, ma ci arriva piuttosto come il canto di un amore quasi trafelato alla vita. E così lo ho doppiamente caro. Mario Luzi.".

 

 

(1994, Mario Luzi, dalla prefazione).

(Attualmente non disponibile)

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